nadirale narciso allunato
iperbolico icario zenitale
coltivo stati di grazia e gomiti di nijinsky gnomoni
con la franchigia dell’universo nell’antro della bocca
ma baciami dove inizia il mondo senza togliere il fiato dalle labbra
mentre il cuore curva i pensieri inaurati come rami per arcieri
mentre sono kouros disteso su fieno tagliato da scribi odorosi
proprio come polena di dio faccia a faccia sull’incipit eterno
proprio quando posso inerbare idee di filidarianna ebbri
e raccogliere alberi con mani di dioniso in un cesto da giardino
fino a quando le nari naute degli dèi aspireranno fiori scalzi di vasaio
fino a quando sarò orto di stelle eiaculato di luna
André Che Isse