coi ginocchi su legno sputo inchiostro nero su carta di riso
mentre il sole disegna oro su pietra vite sconosciute d’uomo
ali di gru nel vuoto tra la neve ebbra
la mano tiene la tazza che tiene sesso di china
sarò fiore di loto sacro su rilievo egizio
così che le regine possano sfiorarne le labbra con dita lascive
il vento nell’angolo del gomito sbatte farfalle nere di pioggia
mentre mordo la tua schiena come ciliegie su alberi di cedro
e nel giardino dell’estate ho disteso un letto di carta per i tuoi talloni di pruno
e l’acqua nell’anfora rotonda è come i tuoi ginocchi nelle gonne a pieghe
pratico i miei pensieri come delfini nei mari per conoscere la carta sull’acqua
per disegnare il gesto di dioniso quando l’estate gli nevica in bocca
André Che Isse