I
quando la pesca è dolce dentro l’estate
e il ricordo dei tuoi baci cavalca il sole
non so più distinguere la bocca dall’ebbrezza
II
ti dispiace tagliare le gambe dei fiori
ma sei felice tenendoli in mano
la tua casa la vorresti un giardino
III
i baci si appoggiano alla bocca come il tuo sguardo al mio
mentre tu sorridi tessendomi l’amore addosso
quello che non va più via
IIII
t’incanta la luna
forse ti vedi seduta nel cielo
o forse è giardiniera di stelle
Isse
«sia che il tuo cuore sia o no rivolto a me, da sempre, come corda d’arco, verso te il mio cuore è stato teso»
Ise (877-942)
André Che Isse
“piccola stanza del vento da braccio nel primo giorno del mondo”
-VERSO-
40×40 cm
corda cucita su misto cotone e acrilico
OPERA RETROILLUMINATA
agosto 2016