ebbi poi l’ali di caravaggio quelle d’amore
guardando la materia dei suoi corpi ascoltai le mie mani riempirsi vere
e mentre già la vita correva sapiente di dioniso
si amicava pregna densa come spalacando d’occhi dentro la terra
ah quanto è soave d’orgie l’antico che dà forma a pandora
tanto poi che ora se ne potrebbe curvare la creta come pensieri
ecco io vengo a voi vestito a pieghe e scalzo come barocco e stilite
madido ebbro sull’ipotenusa apollinea
perché se non posso non appoltronarmi con gli dèi è pure a sorgere
quell’amore che fa dell’acqua aere nuda ammusata alle gote
siate dunque moderni quanto il tempo che si curva di piacere
linee rette dove può cadere il mare quanto sorgere la piega ranciata di sole
André Che Isse