mi sono seduto tra le gocce di neve a ginocchi conserti
e ho rivoltato le tasche dal tempo per stivarle di tuoi girotondi
quando m’infilo tra le gocce da quello spazio asciutto
posso affogarmi nella neve del tuo guardo per sempre
le balze della tua gonna torno il mio desiderio
mi tengono la geometria di roccaforti fluttuanti
sorte nell’oro del tuo moto ninfale
per approdarmi ancora nel fiato della cupidità vermiglia
e mentre lei rideva lui ora sapeva come ridono i fiori
infilati nella commessura dei baci come testata d’angolo
ecco come avanzo nel giorno su talloni d’arciere mirandoti il riso
quando ti accorgesti le righe di sole nel dorso mentre le pettinavi
André Che Isse