se le dita nel miele rallentano il tempo
con la bocca nella bocca di crono per un’ora ci vorrà un giorno pieno
si tratta di sedersi con gli atomi in curva
proprio dove scintillano di luccicanza i baci degli amanti
ma nel letto prima del sonno serro accavallati i bei ginocchi
che a gamba tesa augnata vorrebbero non cadere in lete inscienti
c’è una piega nel tempo dietro cui l’universo ride
e dove le stelle ancora si contano coi diti
il mio tempo è della mia stessa sostanza eudemonica
lo stesso che prima di nascere l’universo divoravo come ciambelle
e se metto le dita nel silenzio posso sentirmi inzafardato d’eterno
toccare il mondo là dove nasce per davvero
André Che Isse