SCALZO IN UNA ESTATE ETERNA

un uomo di fronte all’universo è di fronte al suo cuore
supino di tempo a braccia infinite

i pensieri passano dalla cruna d’iride su filidarianna d’amore
mentre ti mordo la nuca suggendoti il sesso

siamo nel punto di fuga tra l’increato e l’eterno
c’è da restarne immoti per sempre stupiti

se non avessi la tua coda nella mia chioma che mi pettina comete
dovrei unirmi agli dèi per inventare polveri prima del mondo

ma voglio ancorare dodici lune nel fiato per guardarti saltarle
e spingere nel dorso gli dèi per precipitarli lasciandoti regina

non so per quanto rimarrò ancora scalzo d’eterno
ma sarà sufficiente per disegnarti i talloni nei fiori

André Che Isse

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