il tempo è una curva
dove mettersi seduti e mirare il mondo per mille battiti di ciglia
ma se palpebro così lentamente da mettere in piano la discesa
è possibile ascoltare la radiazione cosmica di fondo e convitare scalzi gli dèi
nel cerchio di neve dove raccolgo tutte le pieghe del barocco
il raggio segmento su cui albergarsi è talamo di ulisse
così che destandomi nel giorno trovi l’angolo curvato dal guardo
dove tra i battiti d’iride si segga nudo l’eterno
allora posso contare con le dita i pensieri fino all’ultima stella di fuoco
quando il limine dietro l’universo sia vestigio di primo calcagno ardente
se sai chi sei sai inventare la sola strada che fu scritta prima del mondo per te
oh con quale felicità scopro tra gl’infiniti che sono tempo curvato sciente dall’essere!
André Che Isse
Sono felicissima di aver scoperto il tuo blog! Coinvolgente ed emozionante miniera d’Arte!
Grazie Lia!
Felice di liberare eudemonia!
Dalla mia “miniera” quotidiana…