ho calzato il sole
perambulando risa allunate nell’oro
e mi sono seduto nel quanto dell’io
le mie mani nel dorso della notte come mille poeti incendiati d’amore
danzando
immanenti molecole di desiderio
eccomi allora ala sciente icaria
per il clivo di cielo che alletta i fiori alla curva del mondo
dove l’arco di ulisse è curvatura agli steli dei sogni
ho guardato trovarmi in mezzo all’eterno come tra foglie d’estate
e se riesci a fare un cerchio in aria con le dita d’albergarne l’anima
sarai dio che scavalla i prati
André Che Isse