I TALLONI DI RIMBAUD

ragazzo!
sono appena un ragazzo!
e devo ancora cominciare!

ma io ho vissuto galassie!
ma poi se sono infinite?!
allora è vero che devo ancora cominciare!

oh ma dove principia il mare in mezzo all’oceano?
dove finisce la tua chioma di china nera?
per quanto ancora raccoglierò l’eterno come mele?

non chiedere mai all’aria di non essere ulisside
io mi guardo il pensiero come fossi materiato di pensiero soltanto
ma poi i ginocchi stessi odorosi d’idee come mele su ciliegi

perché tengo sui palmi scettrati l’oro di stella?
perché sono nube gaudiosa che si nevica addosso il primo giorno del mondo?
perché non posso che pettinarmi icario di sole?

se il dorso nell’erba non piega l’ali posso cadere nel sole
e curvare le risa degli dèi come quanti di neve scalzi
proprio mentre dioniso s’infila nei talloni di rimbaud

ma c’è una sola domanda che valga l’universo:
prima di nascere pensiero dove pensavo?
ed io non posso che camminare il giorno rispondendo vivido pensiero arcato

tutto il resto è ciarpame!
nel mio zaino il taccuino per poesia e i gomiti per la ridda ebra
mentre coi sassi piatti edifico vele per il mio guardo ateo indiato

André Che Isse

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