sono strale poietico a gomiti d’arco d’ulisse
e le tue gote più vermiglie come ancora sui meli
ho rubato un sorriso alla luna
per infilarmelo come una camicia nuova
e ora ho un dorso d’argento
quando capisci davvero l’amore baci in bocca l’eterno
allora un piccolo fiato sarà un capogiro elisio
e nella cruna di un fotone assolato albergo sciente
così che ogni gesto sia semenza per nascita di stella
fino a che immoto a velocità della luce non abbia fatto «tana!» in fondo all’eterno
mi sono attergato nudo di neve
proprio dove nacqui scalzo d’amore
André Che Isse