non è forse il sole bracci di fuoco danzanti?!
come i miei ginocchi igniti ad angolo di stella
allora ch’io possa danzarmi acceso ridde di fari alessandrini!
così che la materia dell’aria si curvi leggiadra al passare dell’esserci
monade per tutte le curve eudemoniche inaurate
carezza al fiato sciente per zangolatori ebri
hai mai ascoltato la bocca stendersi per sorridere?
è come aratura di comete
lentamente, ma più veloce della luce nel diamante dell’iride!
cos’è questo mio poetarsi addosso?
non è forse già eternità indossabile?!
è il sole invece del sangue!
André Che Isse