raccolgo fiori sulla luna a ginocchi ebri
nella neve i talloni dei gigli non lasciano impronte
ma illeggiadrisce l’ala sul noumeno azzurro
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ho fatto dei sogni la materia del giorno
non quelli che trovi al mercato
ma dell’esserci i bracci dell’alma
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per massa d’anima forgio la curva del braccio
un orto di sole dell’essere
tra le ore più calde in mezzo all’eterno
*
quando cribro le parole mi lucido le ali
quando poeto ne ostendo l’esserci
quando fantasio è baloccamento inverabile dei sogni
*
André Che Isse