immoto nel cuore del sole
se ne distendo il braccio d’arciere <<tana!>> nel mondo
così m’avvolgo in crespatura d’infinito
*
l’oro del sole sulle gote è sapiente di almeno 30.000 anni
se questo non è già bastevole per vivere stupefatti !?
e così raccolsi il sorriso di una rosa proprio dove il sole l’aveva nutrito
*
dall’alma ai diti nel miele un filodarianna d’ipseità inaurata
un solo segmento eudemonico
mentre m’infilo tra le pieghe della tua gonna blu
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appetii di Essere!
e subitamente m’inventai l’ali per annodare chioma al cielo
la prima ruota gaudiosa per l’infinito ebro
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André Che Isse