mille passi scalzi su lama di duna labile
un pugno di molecole gaudiose in tasca
alambiccami musa come faresti con l’universo!
senza perderne neppure una gugliata di neutrini dallo stame infiato
come arciere stilita lascio transustanziarsi idee icarie ebre
mentre eiaculo desiderio molecolare in-florescenze racemose nude
una feluca di sabbia su ali di sole arcata in sesso di luna
quanto l’ipotenusa in fiato discenda sciente dietro il pensiero
soltanto in segreta di deserto lo strale incoativo stampiglia il primo frinire
così che nacqui elettivo su ginocchi di filodarianna ebro d’apollo chiomoso
se un sasso piatto per pelle d’acqua viene lanciato in deserto assolo
la curva tracciata sarà l’algoritmo d’anima ignuda al guardo sidereo
André Che Isse