è il guardo che spettina gli alberi o tutto è già accaduto?
bracci ciliegi garrendo arrossano il cielo e io m’innamoro senza fare nulla
nel mio corpo alberga l’ipotenusa d’eterno
millanta quadrivi ebri senza soluzione di continuo eudemonico
una rampa di lancio per dioniso scalzo
se sbuccio l’atomo in fiato una segreta elisia m’ostende l’elica gemina
là ove il punto di fuga quantico s’inveri gaudioso in seno
allora m’immio come apneista allunato
aedo per linfa!
così che tracce orbitali pensate siano mollica siderea
tanto che seguendo i miei gesti perdersi in amore dalle stelle rincaserei di fuoco
e il mio nome elettivo transverberebbe la mia danza in curva di fiore
André Che Isse