ho lasciato la luna cadere sul tuo dorso d’albume
forse è così che nacque il mondo
almeno quello che trabocca dal mio guardo nudo
e m’attergai alle tue scapole allunate
entrando nel tuo pensiero d’argento
e subito ne raccolsi manciate d’eterno
inspiro grandi molecole d’aria dorate
così che ne fugga solo il nulla fuori da me
tesoreggiando in essere densità elisia
poi entro nel meriggio estivo come potrebbe un dio ardere nel silenzio
una gemina ebrezza in curva di dioniso su zenit apollineo
la Verità è solo nell’ostensorio dell’Essere!
André Che Isse