in ogni sciente ignudo principia il mondo
di nascita saremmo sciamani se crescessimo in curva
ma così fragili disarticolabili quanto ulissidi imperiosi
con solo 12 versi scalzi posso attraversare l’universo
quando curvo il braccio albergo monadi d’amore
che dal nulla inverò l’angolo di stella
entrare nella saggezza per riconoscere la bellezza!
perché la bellezza è ostensorio d’anima
eccomi allora odoroso di luce,arcipelago d’idee in fiore
ebro aedo danzante allunato che da icario giunsi alla chioma del sole
e ora seggo dove lo strale del guardo cade dietro l’universo
andata e ritorno immoto prima che fioriscano ancora i ciliegi vermigli
André Che Isse