lasciai che i bracci in cerchio contenessero il mondo delle idee
un ostensorio di spuma a curvatura ulisside
è per massa di commozione che l’esserci si curva
così nacqui poeta in curva d’essere
ecco che l’animo stamburi allora la dolcezza che esonda!
capitombola ad arco e illeggiadrisce in rose d’albume nude
le tue gote raccolte sui ciliegi arrossati in cesti di luna tondi
quanto lo spazio curvato dal tuo dorso d’argento
non è forse l’eterno torno torno la bocca barocca di baci?!
che madida brama il tuo guardo in bocca
ebro fui nel tuo cuore che vi restai dietro l’universo
non un solo fiore alchimiai che non avesse la curva della tua nuca tra i denti
André Che Isse