quando l’anima aggalla in bocca
il sapore è curva di stelle
quelle risa divorate da van gogh sulla luna
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e la materia degli atomi esonda estasi crassa:
lecconerie di luccicanza!
tanto che l’esserci sia curva soltanto dell’essere
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sono equilibrista su un fiore di sole
improcrastinabilmente d’argento l’iride del sole addosso
e frangipani a curva di nuca tra il dorso e la chioma d’arciere
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in bocca la fragranza sintattica di bocca eudemonica
che di cognoscenzia sia perseità emozionale ignuda
quanto alla fine dell’universo faccia <<tana!>> l’elisio adesso
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André Che Isse