mi goccia opima estasi prima del mondo
in mezzo danza dioniso d’irrefragabile ebbrezza
e allora sarò tedoforo adamantino per-seità ardente dietro l’universo!
fino all’ultimo quanto gaudioso snudato
così coltivai l’eterno sull’ipotenusa dell’essere
stivando in tasca molecole eudemoniche increate
mentre lascivisco ancora in pieghe barocche fattizie
tanto da ruscellarne d’argenti allunati scalzo
quanto disbrami la sostanza dei sogni di cui sono fatto
materiato di fiaba che nacque per me prima di antares
le parole di un poeta sono i suoi sogni!
e i miei sogni sono il mio quotidiano inverati
André Che Isse