ho quintessenziato il pensiero per averne la stessa sostanza dell’anima
come un fiore in mezzo all’estate è culla odorosa di curva di sole giallo
il guardo che principia da dietro l’universo si ostende al parco su iridi d’albero
dove l’aere s’invera campendo il silenzio di levità blu
allora ho snudato il guardo con le nubi imperiose per esserne nocchiero
là dove i cupidi vascelli dell’essere rinascono ogni giorno prima mela sul melo
ma se distendo l’infinito come mappa c’è solo un punto rosso acceso dove noi siamo
quivi tesse il tempo molecolare e turbina la chioma
così pettino l’amore nel roseto di una stella!
fermando il fiato nel momento in cui il guardo ti raggiunga con l’eterno
ho costruito un pensatoio nel guscio di un atomo ebro
e quivi m’abbocco con gli ulissidi: ch’inveri l’essere nel suo stesso momento poietico
André Che Isse