il poeta ascolta il vuoto dell’atomo
e se ne infila le maniche come una camicia nuova
ma cosa sognano le molecole ebre?
forse l’estasi del danzatore-poeta!
e allora io illeggiadrisco le gote alle molecole
tanto che la curva vermiglia del gaudio m’inscriva in fiato
la vita può essere eterna se conti con le dita
mentre le mie mani danzano il pizzo in curva eudemonica
scalza nel silenzio la felicità si snuda il dorso di fiori
a volte le parole come lanterne cinesi portano il fuoco alle stelle
ma è necessario principiarsi all’esserci per divorare l’ebbrezza di una rosa sciente
il respiro che nasce dalle nari può arcare la bocca di luccicanza dionisiaca
André Che Isse