TRA I DENTI EUFORIA DI ROSE

il poeta ascolta il vuoto dell’atomo
e se ne infila le maniche come una camicia nuova

ma cosa sognano le molecole ebre?
forse l’estasi del danzatore-poeta!

e allora io illeggiadrisco le gote alle molecole
tanto che la curva vermiglia del gaudio m’inscriva in fiato

la vita può essere eterna se conti con le dita
mentre le mie mani danzano il pizzo in curva eudemonica

scalza nel silenzio la felicità si snuda il dorso di fiori
a volte le parole come lanterne cinesi portano il fuoco alle stelle

ma è necessario principiarsi all’esserci per divorare l’ebbrezza di una rosa sciente
il respiro che nasce dalle nari può arcare la bocca di luccicanza dionisiaca

André Che Isse

LE PAROLE VANNO TENUTE IN BOCCA SENZA MORDERLE

ti guardo cercare parole come funghi sulla luna
le tieni tra le mani come uova al mercato

una tenerezza sobria misura il tuo passo
che non si sa più se esistano ancora gli angoli

perché te ne rimani soltanto su una linea ebbra a matita scalza
con eclettici talloni senza un motivo a parte parole da tenersi in bocca

come quando provi a tenere in bocca la cioccolata senza morderla
così le parole tra le labbra si sciolgono per baciarti i pensieri

e te ne vai ora con un cesto di parole nel cuore da nessuna parte
che non sia il tuo fiato dionisiaco su ginocchi d’iride

quando mi guardo poeta sono appena nato
e mi stupisco infinitamente di essere un cesto d’amore

André Che Isse