io sono mille anni nell’attimo di un fiore
mentre soppeso i bracci d’idee in danze psicostasiche ebre
ove gravità in leggiadria curvi l’aere come michelagnolo la pietra
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perambulo sull’acque di monet come pollock sognasse
mentre distillo il pensiero dalle mele vermiglie di cezanne
e quel limone di manet con cui mi pettino le brame
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quando danzo ogni gesto è più vero di ogni realtà quotidiana!
il movimento è così snudato da tornare sostanza aurorale di stella
e così ogni lemma cribrato: fiore numinoso di luccicanza
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allora non potrò fino in fondo di universo che poetarmi l’esserci
perché non so dire altro di bellezza fuori il mio guardo
la bellezza che inventò l’arte e le tue gote
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André Che Isse