sussurro parole barocche di silenzio
nella pioggia tra le gocce alberga il sole
l’elisio non è mai stato così vicino
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qui si tratta sempre di sceverare il cielo dal vaniloquio!
salire le scale come gru del giappone
e poetarsi illeggiadriti ebri dietro la luna vermiglia
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piccole cose profonde per sempre
un haiku dal sapore di arance
e raccolgo gl’incanti come fiori
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quando soggiorni nell’anima la bellezza è già materia dell’aria
e l’ala si curva dove il cogito goffri l’attimo
allora posso disceverare la leggiadria molecolare col guardo eudemonico
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André Che Isse