TESORIZZO PERSEITÀ AUREA

dita come vele immote nel miele tra l’aere e l’idea della luna

il mio guardo attraversa la bellezza e fa <<tana!>> il primo giorno del mondo

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con volontà di potenza leggiadra arco l’alma come pavane per viole

e allora dardeggio! dardeggio luccicanza ignuda

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il cuore è un fiore luminoso!

stambura ebbrezza numinosa e sa d’erba tagliata al meriggio

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e il pensiero che pensa al pensiero contrappunta se stesso di voluttà

così seduto nel verbo del sole tracanno molecole d’angolo

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e nella notte meriggio di sogni il silenzio fa una torta ai gigli blu

ché dei fiori odoro il silenzio della pioggia e l’idea che ha inventato il silenzio barocco

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in ogni goccia le tue gote di marzapane

un gomito disseppellito di Prassitele e poi Nietzsche inazzurrato timoniere!

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André Che Isse

L’ALBUME DELL’ALA

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bastevole un fremito arcato come molecola dell’ala
la curva ebra del fuoco
per toccare il costato dell’infinito
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ed io m’infilo nell’infinito come le dita nel miele vermiglio!
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del resto se non fossimo dèi non penseremmo
mentre le nubi si baciano in bocca per materiare l’albume dell’ala
per gonfiare le gote agli amanti
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così che le labbra aiutino l’universo a trovare gli dèi!
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quando capii che il pensiero inazzurrava il cielo inventai la ruota per le ali
e allora diedi il mio dorso d’arciere a prassitele per fantasiarne l’ulisside
per lanciarmi dal sesso della luna senz’ali
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innamorarsi follemente dentro una stella è farla nascere scalza!
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André Che Isse