un cesto coi bracci freschi
come a Prospero il cerchio tracciato col bastone
e i piedi scalzi dentro l’aseità rotonda
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scrivo nelle stelle perché il cuore è il suo reliquiario
quando si gonfia può arrivare alle rose della luna
e tornando a casa lumeggia le pareti di baci
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emozionarsi a torno leggiadro d’infinito in un atomo:
si prenda ora un anno luce di filidarianna ingemmato
la curvatura palpebrale sta al guardo come lo spaziotempo alle idee
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prima del mare l’idea del mare tracciata col carbone
perché acquartierato d’ipseità m’imbozzolo in comete
la persistenza d’idee a coltivazione d’alma ha inventato l’essere prima dell’esserci
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André Che Isse